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26/05/2022
La prima visita oculistica ai bambini è essenziale per escludere o correggere eventuali problemi alla vista.
Vediamo quando va effettuata e in cosa consiste.
Solitamente ci si rende conto che il proprio bambino ha difetti alla vista quando comincia a frequentare la scuola, a causa della difficoltà a vedere la lavagna. È a scuola che infatti la vista assume un ruolo ancora più importante.
È molto importante fare attenzione a determinati segnali che si manifestano nei più piccoli e che potrebbero richiedere l’intervento di un esperto, come:
Se hai notato nel tuo bambino uno di questi sintomi, agisci tempestivamente e prenota una visita oculistica pediatrica.
Anche qualora il bambino non dovesse presentare alcun tipo di problema, è buona norma effettuare la prima visita oculista ai bambini intorno ai 3 anni.
Questa è l’età in cui possono essere rilevati difetti visivi o anisometropie.
In realtà, un primo controllo andrebbe effettuato già intorno ai 6 mesi per valutare il movimento coordinato dei bulbi oculari ed escludere patologie.
Il secondo controllo va effettuato come anticipato intorno ai 2-3 anni (in età prescolare) per evidenziare eventuali difetti visivi e intervenire con una correzione ottica o con trattamenti di rieducazione.
Il terzo appuntamento sarà a 6-7 anni con l’inizio della scuola dell’obbligo.
Durante l’infanzia sono sostanzialmente 3 i difetti visivi più comuni: ambliopia, strabismo e vizi di refrazione.
L'ambliopia, la cosiddetta “sindrome dell’occhio pigro”, va curata tempestivamente per evitare danni permanenti. Consiste nella riduzione dell’acuità visiva in un occhio dovuta a 3 possibili cause: strabismo, anisometropia (differente refrazione tra i due occhi) e deprivazione (quando lo stimolo visivo non riesce ad arrivare alla retina a causa ad esempio di una cataratta congenita).
Strabismo è un anomalo disallineamento degli occhi determinato da una mancanza di coordinamento tra i muscoli oculari.
Non sempre le cause dello strabismo sono note: alcuni bambini possono nascere con una forma di strabismo congenito mentre altre persone possono svilupparlo in età adulta (strabismo acquisito).
I vizi di refrazione sono dei disturbi oculari che comportano una visione imperfetta e sfocata.
Tra i principali vizi di refrazione ci sono:
La miopia (difetto visivo più diffuso) è un difetto della vista che determina una progressiva difficoltà a mettere a fuoco oggetti lontani. Il difetto si misura in diottrie (comunemente chiamate gradi) in base alle quali è possibile classificare la miopia: lieve (fino a 3 diottrie), media (da 3 a 6 diottrie), elevata (oltre 6 diottrie).
L’ipermetropia, al contrario della miopia, è il difetto visivo per il quale gli oggetti vicini appaiono sfocati. Spesso non dà sintomi per questo (entro certi limiti) può essere corretto anche naturalmente. Anche l’ipermetropia si misura in diottrie e un difetto maggiore richiederà un occhiale o una lente a contatto con un numero elevato di diottrie.
L’astigmatismo è un disturbo della vista che comporta una visione poco nitida sia da lontano che da vicino. Nella maggior parte dei casi l’astigmatismo è congenito, ovvero si presenta sin dalla nascita. Una delle principali cause è genetica ma può essere anche causato da infezioni alla cornea, anomalie palpebrali o malattie degenerative della cornea.