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20/04/2023
Quando il muscolo cardiaco si ispessisce diventando ipertrofico, si parla di cardiomiopatia ipertrofica. Questa malattia può colpire in egual misura sia gli uomini che le donne.
Vediamo come diagnosticare questa condizione, quali sono i sintomi della cardiomiopatia ipertrofica e come si cura.
La cardiomiopatia ipertrofica è una malattia del muscolo cardiaco caratterizzata dal marcato aumento dello spessore delle pareti del cuore, in particolare del ventricolo sinistro.
Il ventricolo sinistro risulta così meno elastico e non è capace di accogliere tutto il sangue proveniente dai polmoni, determinando una riduzione più o meno modesta del flusso sanguigno.
Se il setto che separa i due ventricoli si ispessisce a tal punto da bloccare l’efflusso del sangue dal ventricolo sinistro, si parla di cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva.
Nella maggior parte dei pazienti la causa deriva da mutazioni genetiche, in altri rari casi la cardiomiopatia ipertrofica invece non ha cause evidenti. Il figlio di un genitore affetto da cardiomiopatia ipertrofica ha il 50% di probabilità di ereditare la mutazione genetica.
Spesso la cardiomiopatia ipertrofica può non provocare sintomi evidenti e per questo non essere diagnosticata tempestivamente, se non attraverso visite casuali come una visita medico sportiva.
Alcuni pazienti possono manifestare sintomi importanti come:
La diagnosi di CMI può essere effettuata per un sospetto clinico (in caso di fiato corto, soffio tipico e altre sintomatologie) attraverso una visita cardiologica o con l’esecuzione di un Elettrocardiogramma (ECG) e l'ecocardiografia bidimensionale e/o RM.
Una volta effettuata la diagnosi, sarà necessario individuare la causa dell’ipertrofia e distinguere la CMI sarcomerica da altre Cardiomiopatie.
Quando i sintomi non tendono ad attenuarsi con le terapie di rilassamento del muscolo cardiaco, sarà necessario procedere con un intervento cardiochirurgico di miectomia e l’alcolizzazione del setto interventricolare.
Nei pazienti a elevato rischio di morte cardiaca può essere necessario l’'impianto di un defibrillatore automatico (ICD).
Negli ultimi anni, grazie ai nuovi trattamenti, per i pazienti affetti da cardiomiopatia ipertrofica le aspettative e la qualità della vita sono aumentate notevolmente.