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Tutto quello che c'è da sapere sull'agoaspirato al seno

Tutto quello che c'è da sapere sull'agoaspirato al seno

12/01/2023

Per stabilire l’eventuale presenza di una patologia al seno ed accertarne la natura, il proprio medico potrà consigliare di effettuare un agoaspirato al seno.

Puoi rivolgerti al nostro Centro di Senologia e prenotare una visita senologica per una diagnosi precoce e per la prevenzione delle malattie della mammella.

Agoaspirato al seno: cos’è e a cosa serve?

L’agoaspirato al seno è un esame che consiste nel prelievo di un campione di tessuto mammario che viene successivamente analizzato al microscopio (esame citologico).
Viene generalmente eseguito a completamento di un’ecografia o una mammografia.

Quando è consigliato?

  • In presenza di un nodulo, una cisti o una massa di tessuto mammario sospetta
  • Tumori già noti
  • Aspirazione di linfonodi sospetti
  • Drenaggio di ascessi o svuotamento del liquido contenuto in una cisti al seno

Come si esegue l’agoaspirato: procedura e rischi

La procedura di esecuzione
La paziente verrà fatta distendere sul lettino con il seno scoperto e le braccia verso l’alto. Attraverso una sonda ecografica verrà individuata la lesione e, dopo aver disinfettato la zona e scelto il punto d’ingresso comincerà il prelievo.

Il prelievo dura all’incirca 15 minuti. Viene effettuato tramite un ago che consente l’aspirazione delle cellule del seno.
Il campione prelevato verrà poi analizzato al microscopio per valutare la presenza o assenza di anomalie cellulari.

A seconda dell’esito, lo specialista stabilirà la terapia opportuna o se sarà opportuno procederà con ulteriori accertamenti.

I possibili rischi della procedura
Essendo una tecnica minimamente invasiva che non richiede ricovero e che spesso viene effettuata anche senza anestesia locale, non comporta notevoli rischi.
In alcuni casi potrebbe manifestarsi:

  • modesta dolorabilità nella sede del prelievo
  • rari episodi di infezione dovuti a condizioni di ambiente operatorio non sterile
  • sanguinamento nelle zone della mammella ricche di plessi venosi

Qual è la differenza tra biopsia e agoaspirato?

La biopsia e l’agoaspirato al seno hanno entrambe lo stesso scopo: il prelievo di un campione di tessuto o cellule da esaminare al microscopio per stabilirne la natura.

Tuttavia, a differenza dell’agoaspirato, la biopsia è una tecnica più invasiva e più precisa in termini diagnostici.
Viene effettuata in anestesia locale attraverso un ago di maggiori dimensioni e permette di prelevare una maggiore quota di tessuto (definita frustolo).

Risultati di un agoaspirato alla mammella

I risultati di un agoaspirato alla mammella vengono consegnati dopo 7/10 giorni dal prelievo e si esprimono in una scala di 5 valori:

  • C1: campione insufficiente per lo studio
  • C2: cellule benigne
  • C3: lesione benigna con cellule atipiche
  • C4: sospetto di malignità delle cellule
  • C5: cellule maligne

La scala indica il grado di benignità o malignità del nodulo.

Cosa fare dopo un agoaspirato al seno?

L’agoaspirato non richiede l’anestesia locale in quanto il dolore della procedura è alquanto modesto.
Per questo, subito dopo aver fatto un agoaspirato al seno, è possibile tornare autonomamente alla propria abitazione (anche guidando la macchina).

In caso di fastidi e comparsa di ematoma, potranno essere applicati degli impacchi di ghiaccio per alcuni giorni.